La sola rivoluzione

Grazie per questi fiori quì sul tavolo, sono bellissimi.
Loro sono veri maestri: guardali bene. Sono fioriti, vedi ? .
Fioriscono per quel che sono: una rosa fiorisce come rosa, un tulipano come tulipano, una gerbera come gerbera...... .
Ogni fiore fiorisce per ciò che è. E nel fiorire non fanno altro che portare a galla la loro vera natura, ciò che già erano in .
profondità, capisci ? .
Lasciano soltanto che il seme germogli, cha la loro potenzialità si attui. .
Ecco perchè sono veri maestri per tutti noi. .
Il grande Ramana Maharshi diceva : "sii ciò che sei" e vedi ? .
I fiori gli danno retta e fioriscono per quel che sono. .
E sono molto più religiosi di noi. .


Non ho mai visto una rosa cercare di divenire una orchidea o un giglio sforzarsi .
di essere un anemone.....semplicemente fioriscono, seguendo la loro natura. .
Non cercano di essere diversi da ciò che sono, si accettano. .
E in questa accettazione, in questo grande sì all'esistenza.....La fioritura. .
Hanno colori e profumi diversi eppure, se sei attento, se sai ascoltare il canto della vita,
potrai accorgerti che stanno dicendo tutti la stessa cosa, senti ? [ Si avvicina con l'orecchio al mazzo ]
Ascolta, senti ? Stanno dicendo tutti sì.
Sì.
Sai davvero ascoltare attentamente ?
Conosci la vera attenzione ?
A scuola ci educano a essere attenti e pensiamo di saperlo essere.
Dentro di noi diciamo "ora sarò attento........" ma questa non è vera attenzione.

Questo è qualcosa che costruisco in me, che decido di iniziare e che posso decidere di interrompere...... [ In questo preciso
istante qualcuno nell'auditorio starnutisce fragorosamente ] Magnifico ! Avete sentito ?! Tu non decidi di starnutire, tu
non dici a te stesso qualcosa come "ora inzierò a starnutire e dopo due o tre colpi mi arresterò", anche se mi auguro che
quella persona non continuerà più con queste esplosioni tonanti. Uno starnuto semplicemente accade. E così è la vera
attenzione alla quale ti invito. Accade, semplicemente accade. Non è un tuo sforzo, è qualcosa che accade in te. Ma
allora, dirai tu, come si può essere invitati a qualcosa che non posso decidere di iniziare ? Lasciandola accadere. Lasciala accadere,
lasciala accadere....[ Pier Giorgio prende una campanella che è sul tavolo e alzandosi in piedi la suona ].
Stai quì.....Come questi teneri fiori..... Come il dolce suono di questa campanellina..... Stai quì.
E non dico alla persona seduta affianco a te, dico a te.
Stai quì, ora.
[ seguono diversi istanti di silenzio ].

Chi sei tu ?
Conosci veramente te stesso ? Sai chi sei ? Chi sei tu ?
Tu puoi avere un bel vestito e non conoscerti, avere una bella macchina e ancora non saperlo, essere importante e avere un
lavoro che tutti ti invidiano e non essere minimamente sfiorato da questa consapevolezza. Puoi anche tenere una
conferenza su questo e non saperlo !....E anche puoi uscire dal corpo, vivere i così detti viaggi astrali, incontrare entità
di altri piani, angeli, deva......e ancora non saperlo. Puoi vedere le auree della gente o degli alberi e sapere tutto su piani piùsottili di questo
[ batte con le nocche del pugno sul tavolo ].....Ma ancora non sapere chi sei
. Chi sei ?
Vedi, questa è un pò quella che Cohelo chiamerebbe la mia leggenda personale:
io ho sguazzato a lungo in questi "giochi sottili". Ho seguito tanti guru e maestri, sono stato in India e in varie parti
dell'oriente.....E sono svolazzato diverse volte fuori dal corpo, vivendo esperienze molto particolari.
Ma chi sono in realtà io ?
Puoi volare al di sopra di un bosco col tuo corpo astrale e puoi davvero, se hai abbastanza costanza e impegno nel tuo
"allenamento sottile", percependo presenze invisibili, vedendo fiamme di colore intorno ad ogni cosa
e vivendo le esperienze più eccitanti della tua vita, puoi anche sviluppare il potere della guarigione e tanti altri.......
Non sapendo ancora chi sei davvero.
Non avendo ancora mai sperimentato la tua vera natura.
La persona che ha parlato prima ha detto cose molto belle sullo zen.
Nello zen esiste un koan: quale faccia avevi prima di nascere ?
Ecco, tu puoi vivere fenomeni eccezionali ma non conoscere quella faccia.
E in quella faccia è la vera religione.
Religione è tutto quello che ti avvicina all'amore.
E' tutto quello che permette la fioritura del tuo essere.
[ si alza e sollevando un fiore lo guarda in silenzio per diversi secondi ].
C'è un tratto bellissimo sul vangelo.
Vogliono lapidare Gesù perchè ha appena affermato di essere tutt'uno col Padre.
Ascolta bene con orecchie limpide, perchè è magnifico: i farisei erano molto intransigenti su quello che per noi è il vecchio testamento.
E Gesù, da grande maestro che è, non li attacca e non recrimina, ma cita la loro stessa legge, dicendo loro :
- non stà forse scritto che siete dei ?-.
E' bellissimo!
Non polemizza, non dibatte, non è un politico !
Ma solo li prende per il verso più adatto, come un grande giardiniere che dà ad ogni tipo di seme la cosa più adeguata alla sua
crescita, ai suoi particolari bisogni.
Siete dei e ve lo siete dimenticato, e anche la vostra legge lo dice.
E allora perchè ve la prendete con me che ho realizzato e affermo la divinità in me?
E i farisei non poterono far altro che gettare a terra le pietre e tornare alle loro case.
E pensa all'atmosfera di magia che in quel momento deve essersi creata, all'amore, all'intensità di quell' istante.....
Siete dei, e questo vale per te, per me, per tutti oggi come duemila anni fà.
Siete dei. Non è meraviglioso ?
E c'è un altra frase del grande Gesù che vorrei ricordarti: - il regno dei cieli è in mezzo a voi -
e sai una cosa ? Nel testo antico la frase era diversa, e diceva che il regno dei cieli è dentro di voi.
Dentro di voi, dentro te, me, lui, lei..... E' quì, e non lo vedi.
E' quì su questa poltrona [ pier giorgio indica una suora seduta davanti a lui ] ora.
E' quì in te.Tu sei. Tu sei, il tempio dello Spirito [ seguono diversi istanti di silenzio ].
Non è magnifico che degli esseri così elevati vengano a ricordarci chi siamo veramente ?
Non è bellissimo che sulla terra abbiano messo piede creature così splendenti ?
Puoi sentire la gratitudine sbocciare nel cuore ? La senti ?
Non quella che "bisogna avere perchè sei religioso", ma quella vera, spontanea, quella che assomiglia a questi piccoli fiori.
C'è una storia che racconto spesso nei gruppi di meditazione. Risale al grande Budda,
che la narrò in India 2600 anni fà.
Quando era ormai anziano e i suoi discepoli lo accudivano amorevolamente
un sadhu chiese di vederlo. Disse che doveva parlargli a tutti i costi.
Quando fu condotto dal maestro, che era steso su un letto d'erba, gli domandò:
- Ho seguito tanti maestri. Ho ascoltato guru e insegnanti religiosi ma c'è confusione in me.
Mi rivolgo a te perchè ho sentito che sei un grande illuminato.
Ti prego, dimmi, che cos'è veramente la spiritualità ?
Budda non era un filosofo. Budda era un maestro, un uomo che aveva trovato
quel regno dei cieli dentro di lui, che aveva realizzato chi fosse realmente.
E come ogni grande uomo di Verità parlava con estrema semplicità, non come i filosofi o i dotti.
E raccontò una storia semplice, bellissima, che a mio avviso tutti i sinceri ricercatori dovrebbero conoscere e assaporare col cuore.

Ascolta con orecchie limpide:
- Una leonessa perse il proprio cucciolo. Il piccolo si smarrì in un gregge di pecore e crebbe con loro.
Imparò a belare, a scappare al minimo segno di pericolo, a rimanere sempre attaccato alle altre pecore per essere sempre al sicuro.
Un giorno si avvicinò al gregge un leone adulto per cacciare.
Aqquattato immezzo all'erba alta osservava il gruppo alla ricerca di una preda, quando vide il leoncino.
Si comportava come una pecora ! Stupito saltò fuori e, nel fuggi fuggi generale del gregge, agguantò il piccolo.
Gli chiese cosa stesse facendo lì immezzo, ma il cucciolo impaurito soltanto belava !
Il re della foresta gli disse che anche lui era un leone e che non c'era nulla da temere,
ma il cucciolo non ascoltava e cercava solo di scappare e di raggiungere le altre pecore.
Il grande felino, non vedendosi ascoltato e non sapendo che fare, si guardò in torno e vide uno stagno a pochi metri da lì.
Con due balzi ci portò il cucciolo e fece affacciare il suo musetto sul pelo dell'acqua, calma e placida come uno specchio.
E quando il piccolo vide chi veramente era, ruggì. -
Finita di raccontare la storia il Budda si rivolse al Sadhu e disse:
- Spiritualità è ruggire -
E' bellissima vero ? Ruggire, risvegliarsi a quello che siamo realmente.
Al regno che abbiamo dentro, alla divinità che c'è in noi e che abbiamo dimenticato.
Mi pare che fosse Santa Teresa d'Avila a dire che la religione è per i coraggiosi. Ed è proprio così.
Ora ti tratterò un pò male, ma non prendertela. E se proprio te la devi prendere osservati
e potrai vedere parti di te che non conosci.....[ Seguono istanti di silenzio ]
Le persone religiose sono pochissime, rari esseri.
Noi all'insegna della religione abbiamo costruito una maschera che copre la paura.
Paura della morte, di un dio che punisce, della sofferenza, della mancanza di sicurezza.....Paura.
Vai in un ospedale e lo trovi pieno di immagini sacre, di santini, di rosari.....
Poi vai in settimana bianca o in un villaggio turistico al mare.
Che fine hanno fatto tutte le tue preghiere, le tue
devozioni, le immagini di santi e maestri ?
In ospedale temi di morire o che un tuo caro perda la salute, ed ecco che divieni religioso, devoto.....
Poi vai in montagna o al mare e sai cosa diviene sacro lì ?
Il tuo giornale, la tua discoteca, il tuo andare a pesca.....Ora non hai nulla da temere e quindi non ti occorre nessuna ancora di salvezza.
E non c'è solo l'ospedale.
C'è anche il colloquio di lavoro, la gara sportiva, la prova importante che tuo figlio deve affrontare.....
Ci sono un'infinità di situazioni nelle quali preghi, perchè ci sono un'infinità di situazioni nelle quali hai paura.
Hai mai notato che le persone così dette religiose sono quelle che più temono la vita ?
Sono quelle che non sono a loro agio, che sono sempre tese, preoccupate continuamente.....
E se sono ridotte così quale dio hanno trovato ?
Che cosa contattano con le loro continue suppliche e preghiere ?
Se contattassero solo un pizzico di verità, di ciò che é, non potrebbero essere così contratte e nervose.

Quell'estasi, quella luce che la vera interiorizzazione porta le cambierebbe, le trasformerebbe.
Da anni pregano e partecipano a riti, affermano di essere religiose da sempre eppure non vi è alcuna armonia nelle loro vite,
non c'è alcuna luce nei loro occhi.
Non danzano mai con le nuvole.
Non è l'albero buono che da buoni frutti ?
E quali frutti stanno raccogliendo se sono sempre così preoccupate e tese ?
A mio avviso un cristiano vero è uno che prende sul serio le parole di Gesù.
E chi davvero si preoccupa della divinità che è in lui ?
Chi veramente fà qualcosa per muoversi verso il regno che ha dentro ?
Santa Teresa ha ragione: la religione è per i coraggiosi, non per i pavidi
. Il grande Lao Tzu dice che un viaggio di cento mila miglia si inizia col prima passo,
ed è il più importante perchè sveglia la tua determinazione a partire, a muoverti, ad avviarti.....
Tu sei partito ? Hai mosso quel passo ? [ Seguono diversi istanti di silenzio ]

[ Si sporge e guarda fuori dalla finestra ]
Beh! , se sei ancora quì fuori deve davvero piovere forte.
Qualcuno ha parlato della religione e dell'importanza del suo rinnovarsi.
Ma come potrà la religione rinnovarsi se non si rinnova l'uomo ?
Io auspico un rinnovamento della religione e, per questo, prima sono per un rinnovamento dell'individuo. Del singolo.
Hai mai incontrato la società ? La società è un concetto, l'individuo è reale.
Tu sei reale, eccoti quì. Lei è reale, eccola lì [ indica diverse persone nell'auditorio ].
Ed ecco Pasquale Chiaro [ lo indica a fianco a lui ] solo lui non è reale.
Ma questo è un caso particolare.....Capisci ?
L'individuo è reale, e se si vuole una reale rivoluzione si dovrà guardare al singolo individuo, non alla società.
E se il singolo individuo cambia non potrà non cambiare la società, capisci ?
Ma se parliamo di cambiamento della società senza guardare al singolo individuo non ci sarà mai un vero cambiamento, ma solo teoria.
Prima di una religione rinnovata un individuo rinnovato. E qual'è quel rinnovameto ?
E' l'entrare in contatto con te stesso, con la scintilla divina, con la luce del tuo essere.
E io chiamo quel contatto meditazione: un sprofondare negli abissi della tua interiorità, oltre la mente, in profondità che non conosci, che hai dimenticato.....
Non parlo di movimenti, di organizzazioni, di gruppi, di politica. Parlo di te, di me, di lui, di lei. E quando contatti il centro del centro (come lo chiamava S. Giovanni della croce) non potrai non contattare l'amore, la gioia, la libertà......
Perchè è la tua essenza. Perchè, anche se non ne sei consapevole, è la tua vera natura. E' il leone che dorme in te.
Svegliati ! E allora e solo allora potrà avvenire veramente un cambiamento.
Il grande Krishnamurti la chiamava "la sola rivoluzione", ed ha ragione.
Conosciamo le tante rivoluzioni della storia ma abbiamo mai conosciuto la rivoluzione dell'individuo ?
Abbiamo mai portato una rivoluzione in noi più profonda del nostro credo o del nostro pensare ?
Abbiamo mai toccato qualcosa in noi oltre la mente ?
No, ed ecco perchè ogni rivoluzione è caduta, dimenticata. Perchè tu, come gli angeli nella bibbia, sei caduto in basso.
Perchè tu hai dimenticato chi sei.
Il vero cambiamento non può essere attuato dalle pecore.
Puoi mettere un bel vestito ad una pecora, farle la permanente, mandarla in palestra,
metterla in adorazione ai piedi di un leone.....Ma rimarrà sempre un pecora. E non ruggirà.
C'è un bellissimo detto della tradizione yoga: "se vuoi cambiare il mondo cambia te stesso".
Sì! Il vero cambiamento è attuato da chi cambia se stesso. Cambia te stesso.
Cambia te stesso e cambierai il mondo.
Svegliati ! Tu non sei quel che credi di essere, stai dormendo, svegliati !
C'è una parola bellissima che abbiamo un pò frainteso: pentimento.
Per noi è qualcosa che ha a che fare con un senso di colpa, di sbagliato, di peccaminoso.....
Ma in aramaico (la lingua che parlava Gesù) questa parola ha tutto un altro sapore: pentirsi significa "rigirarsi" come si rigira un calzino....
.Gira la tua attenzione da fuori a dentro.....Guarda chi sei veramente.....Torna a casa !
Sai una cosa ? La vera religione non ti appesantisce mai, non ti carica di colpe, non ti schiaccia.
La vera religione ti alleggerisce. Ricordi Gesù ? : - Venite a me perchè il mio carico è leggero..... -
Come puoi volare se non ti alleggerisci ?
La vera religione ti fà volare, e bada bene:
non ti mette le ali, no no. Non te le può mettere perchè già le hai !
Te ne rende soltanto consapevole. Ti fà vedere quel che già sei ora, quì, adesso.....di essere capace di volare nel cielo della vita.....
[ apre le braccia nel gesto di volare ].....Non di "tirare a campare", capisci ?
Sei figlio di Dio e puoi vivere una vita divina, è un tuo diritto !
E' la tua eredità celeste, rivendicala !
Vivi ! Vivi la vita che è per te ! Apri gli occhi, svegliati ! Torna a casa !
Sei tu il sale della terra e se tu perdi sapore con che cosa si salerà ? [ seguono istanti di silenzio ].

Ma ora mettiamoci a coppie, voglio presentarvi un esercizio, è qualcosa contro il calo demografico.....
[ pier giorgio guida una meditazione nella quale le coppie si guardano negli occhi in silenzio tenendosi mani nelle mani. Dura diversi minuti al termine dei quali tutti si abbracciano ].
Questo esercizio viene dalla bellissima tradizione degli esseni.
Loro lo chiamavano "imparare a guardare" ed è un invito a guardare con gli occhi interiori, oltre i filtri dell'educazione, della cultura, del credo.....
Guardare senza condizionamenti, non solo con la mente, ma con tutto il tuo essere.
Guardare le cose non per ciò che appaiono, ma per quel che realmente sono.
Nei gruppi di meditazione che tengo prendo un pò da tutte le tradizioni: sufi, zen, taoista, essena, dai cristiani delle origini, dalla moderna psicosintesi, da Gurdjieff....
.E sopratutto prendo dal mio maestro, anche se lui non ama essere chiamato così, che è Padre Mariano Ballester.
Per me è stato ed è importantissimo, ringrazio con tutto il cuore questo grande leone.
Lui oggi non c'è, ma c'è.
E ora lascia che ti racconti una storiella.
Non essere serio. Oggi esiste una malattia tremenda non ancora classificata come tale.
Rode l'anima, uccide la vita, spegne ogni gioia: la serietà.
E' un muro tra te e l'esistenza, perchè l'esistenza non è mai seria.
Se guardi un merlo, il mare, le nuvole......Se guardi la vita intorno a te potrai vedere che non è mai seria.
E' un oceano di gioia traboccante, dirompente.
E tanto più sei serio tanto più sei separato da questa meraviglia.
Puoi essere importante davanti agli uomini ma se non ti avvicini all'esistenza non sarai mai veramente vivo.
Non essere serio, gioca.
E la vita giocherà sempre più con te.....Senti ? [ in giardino degli uccelli cantano ]

Pensi che si stiano preoccupando della polizza vita o di cosa mangeranno domani ?
No. Non stanno nemmeno chiacchierando.
Stanno celebrando. Celebrano l'essere vivi, l'appartenere a questa meraviglia, l'essere quì ed ora.
Sono continuamente in festa perchè la vita è una festa continua.
Un giorno Budda fù invitato a parlare alla corte di un re.
Era una situazione molto importante e molta gente, ministri, sacerdoti si erano radunati per l'occasione nel cortile della reggia.
Il maestro si sedette e prima che iniziasse a parlare un piccolo uccello gli sì poggiò vicino e inziò a cantare.
Budda lo guardò per tutto il tempo, senza interromperlo, lo ascoltò amorevolmente
E quando l'uccellino finì disse :- avete sentito ? Questo piccolo uccello ha detto tutto -
e non disse più nulla in quella occasione. Non è bellissimo ? I mistici risultano strani ai nostri occhi perchè gli strani, in realtà, siamo noi.
Siamo noi a essere separati dal banchetto della vita.
Eppure nulla lo stà impedendo, anche ora, in questo preciso istante, puoi svegliarti. Come gli uccelli, come il mare, come le nuvole non essere serio.
E ascolta questa storiella, che parla proprio di uccelli:
Una donna molto religiosa acquista una pappagallina.
E' molto bella e ne parla a tutti i membri della sua parrocchia.
E un giorno, mentre a casa sua ci sono molti amici venuti a vederla,
l'uccellino se ne esce e fà: - fammi tua, sono tutta per te - ! La signora rimane esterrefatta, come tutti gli amici.
Nei giorni successivi la cosa si ripete di frequente. La povera signora non sà che fare, e alla fine si rivolge al suo parroco.
Questi la rassicura, dicendole che ha due pappagalli maschi religiosissimi che potranno tranquillamente educarla alle buone maniere.
E così invita la signora a portare la sua pappagallina da lui.
La signora, ormai disperata e disposta a provarle tutte, si decide e porta l'uccellino con la sua gabbia dal parroco.
Quando arriva subito si sente sollevata. La scena è questa:
un pappagallo del prete tira una cordina alla quale è collegata una piccola campana e l'altro, con un libricino aperto davanti, recita le sacre scritture.
Rincuorata prende la pappagallina e la mette nella gabbia dei religiosissimi pappagallini.
E appena entra quella fà - fammi tua, sono tutta per te - e subito un pappagallo, chiudendo il libricino, fà all'altro:
- smettila di suonare quella campana, finalmente le nostre preghiere sono state esaudite ! -
Che cos'è veramente la preghiera ?
E' veramente qualcosa che ha che fare con le nostre domandine ?
Ti prego fammi andare bene all'esame.....aiuta mio figlio.....fa che trovi quel lavoro.....Che cos'è davvero la preghiera ?
E' qualcosa di così piccolo ? E' una attività del nostro ego e dei suoi capricci ?
Per favore dammi la tua attenzione, non la serietà, ma la tua attenzione.
Potremo scoprire qualcosa di importante. Tu che dici ? Che cos'è veramente pregare ?
Sapete che quella che oggi si chiama meditazione profonda un tempo si chiamava preghiera profonda.
Che cos'è dunque la preghiera ?
E' davvero una serie di domande fatte in un atteggiamento più o meno riverente ?
La preghiera è uno stato dell'essere. E non che ci sia qualcosa di sbagliato nel domandare, no no.
E anzi, se domandi con profondità, ricevi.
Veramente. Ma questo non è pregare, questo è domandare.
E puoi anche domandare a Dio, non sarò certo io a dire che questo è sciocco.
Questo è bellissimo, un figlio che chiede al Padre......Ma solo questa non è preghiera, capisci ?
Lascia che te lo ripeta: la preghiera è uno stato dell'essere.
Hai mai sentito parlare dei sufi ?
E' una tradizione bellissima, sono i mistici dell'islam. Sai che nel sufismo un modo di avvicinarsi alla preghiera è la danza
. Una danza bella, di totale arresa all'esistenza.
I dervisci danzano con le braccia aperte, con il viso verso l'alto, ruotando su se stessi in un atteggiamento di totale abbandono.
E' bellissimo. E sai come nacque questa danza ? Nacque da un antico mistico, è interessante, lascia che te lo racconti:
Questo mistico stava attraversando un periodo molto intenso e passava diverse ore ritirato in preghiera.
Ma più pregava e meno sentiva la vicinanza di Dio o, per dirla con il loro linguaggio, di Allah
. Più i suoi sforzi aumentavano e più si sentiva distante, lontano dal Padre.
E un giorno, al culmine delle sue fatiche religiose e preso da un senso di impotenza,
si interruppe e uscì a girovagare per la città. Camminava solo per camminare, senza alcun motivo, senza alcuna meta.
E camminando si rilassò, abbandonando ogni sforzo.
Continuando nel suo girare si trovò a passare nella via degli orefici.
Chi di voi è stato in oriente avrà presente il tipico mercato pieno di suoni, aromi, voci.....
E in questa via, dove gli orefici lavoravano ai loro argenti con i loro scalpellini e martelletti, accadde qualcosa di meraviglioso.
Il mistico rimase impietrito: tutti i rumori intorno a lui, tutte le martellate, tutte le voci.....
Tutto divenne un solo suono: Allah. Allah, Allah......
Ogni cosa canta il suo nome, ogni cosa è piena della sua fragranza, del suo amore, della sua gioia.
E in questa musica, in questo stato di profonda grazia l'uomo, in mezzo al mercato, apre le braccia e inizia a danzare al suono sacro di Allah.
Tutto è gioia, abbandono, svanire.....Allah, Allah.......
tutto canta solo il suo nome.
Scivola via la mente, il ragionare, il pensare.....
Scivola via tutto, e tutto è un profondo abbandono a Lui....
.Alla vita......
Alla Luce.....Allah, Allah............ [ Seguono istanti di silenzio ]. Quando chiedi chi è che chiede ? E' la mente.
E la preghiera non ha nulla a che fare con la mente. Ha a che fare con uno stato di non mente.
Tutto tace, dentro di te tutto è silenzio, come puoi chiedere ?
Chi può chiedere ?
In quel silenzio totale l'ego svanisce, non c'è più la tua personalità con i suoi bisogni, con le sue idee, con le sue suppliche....
.Come puoi chiedere ?
La preghiera è uno stato dell'essere, di totale apertura, di innocenza. E non è un atteggiamento che assumi.
Non è qualcosa come "ora stò pregando e devo essere candido e puro", no.
Non puoi scegliere come essere. Semplicemente non puoi essere altrimenti perchè, oltre l'ego e la mente,
quella è la sola cosa che tu sia realmente.
Sei pura presenza, sei totale ricettività.
Tutto è candore e limpidezza. Sei vergine.
La vera religione non ha nulla a che fare con una verginità fisica, con un velo di pelle.

Questo per secoli ha soltanto caricato di sensi di colpa e di vergogna la donna. La religione vera ha a che fare con una verginità dimenticata.
C'è in te, ma l'hai dimenticata. E' nelle profondità del tuo essere.
E' lì, dove la preghiera ti porta. E la preghiera, ricordalo, non puoi farla tu.
Non è qualcosa che fai, è qualcosa che accade.
Nella millenaria tradizione spirituale indiana c'è una parola bellissima: samadhi.
Indica lo stato di coscienza più elevato, la vetta della consapevolezza umana.
Samadhi è la fusione della vita dell'individuo con la vita cosmica, è l'unione col tutto.
E' il silenzio ultimo: in esso le acque della tua interiorità sono così immobili e cristalline da riflettere la tua vera natura.
E' la fusione col Padre.
Ma la parola samadhi ha anche un altro significato: tomba. E perchè ?
Perchè quello stato così profondo accade solo quando la tua personalità svanisce, quando l'ego muore.
La parole di Gesù sono un continuo invito a morire, morire per rinascere.
Sono un continuo invitarti a entrare in quella tomba.....E ricordi le parole di San Paolo ?: - Io muoio ogni giorno -.
"Io muoio ogni giorno" capisci ? Paolo muore ogni giorno, ogni giorno la sua personalità muore, ogni giorno il suo ego svanisce nel silenzio totale, ogni giorno rinasce nello spirito. Ogni giorno prega.
[ Indica l'immagine della madonna con il bimbo per diversi istanti di silenzio ]
In quel pregare l'ego svanisce.
Allora sei vergine.

E in quella verginità nasce Dio.

Piergiorgio





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